In mattinata partiamo in bus con l’accompagnatore in direzione Friuli-Venezia Giulia per raggiungere la Valcellina e fermarci a Barcis. Piccolo borgo di 200 abitanti, incastrato tra le Prealpi Carniche e le Prealpi Bellunesi, Barcis è un abitato di poche case, originariamente con i tetti coperti da paglia, piccole finestrelle e porticati utilizzati col brutto tempo per svolgere i lavori domestici. L’edificio più importante è palazzo Centi, che sposa gli elementi propri dello stile rustico della Valcellina con quelli dell’architettura veneziana. Un’interessante meridiana ad affresco, sulla facciata dell’antica osteria ‘Aquila nera’, raffigura insieme ai numeri delle ore e ai segni di solstizi ed equinozi anche un’aquila, la solenne abitatrice dei cieli friulani e delle cime spoglie, erte e rocciose che circondano il borgo. Di fatto, alzando gli occhi al cielo, non possiamo non restare impressionati dall’arena di roccia: una gradinata solenne che accompagna tutta la valle tra chiaroscuri e asperità. In questo paesaggio il lago appare come un’oasi verdeblù, che si contende con Braies il titolo di lago più ‘instagrammato’ d’Italia. Passeggiare a riva o semplicemente rilassarsi su una panchina significa fare un bagno di bellezza e incanto. Dopo il pranzo libero, raggiunta la località Ponte Antoi, saliamo a bordo di un trenino turistico per percorrere la strada del Dint, fino a raggiungere Andreis, per poi ridiscendere fino a Barcis e al suo lago. I colori e la tradizionale edilizia della vallata, le acque cristalline e i profondi canyon scavati nelle rocce, rendono indimenticabile e incantevole questo itinerario, un tempo unico collegamento tra valle e pianura. Infine, in tempo utile, ci accomodiamo in bus per il viaggio di rientro alle nostre località di destinazione.